Edizione 2017

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Il PREMIO INTERNAZIONALE TITO SCHIPA 2017 (VII EDIZIONE) A MARIA DRAGONI

Ostuni, 7 agosto 2017

Comunicato stampa

“Ma nell’allegro dell’ultima scena, e propriamente alle parole: ‘Ah, m’abbraccia’, ella mise tanta enfasi, ed espresse con tale verità quella frase, che mi sorprese da prima, e poi mi fece provare tale e tanto diletto, che senza pensare che mi trovavo in un teatro inglese, (…) fui il primo a gridare a squarciagola. Viva! viva! Brava! brava! ed a batter le mani a più non posso. (…) Da questo momento io son divenuto intimo della Malibran: ella mi esternò tutta l’ammirazione che aveva per la mia musica, ed io quella che aveva per il suo immenso talento; e le ho promesso di scriverle un’opera sopra un soggetto di suo genio. E’ un pensiero, che già mi elettrizza, mio caro Florimo.”

Così scriveva Vincenzo Bellini al suo migliore amico e confidente dopo aver assistito, nella primavera del 1833, a una rappresentazione londinese di Sonnambula in cui Maria Malibran aveva dato voce ad Amina.

Ci si può a giusto titolo immaginare come abbia commentato dal suo palco in cielo il debutto in quest’opera al San Carlo di Napoli, nel giugno 1985, di Maria Dragoni(1).

Quante analogie fra la cantante stellare nata Maria Felicita Anna García(2), soprano drammatico d’agilità (all’epoca definito “soprano di bravura”) per antonomasia, passata sul pianeta Terra per un brevissimo tratto e divenuta astro immortale, e la sua erede dell’isola di Procida!

L’estensione prodigiosa (e nel caso di Maria Dragoni omogenea) della voce, innanzi tutto: dalle note più profonde del contralto allo svettare degli acuti del soprano lirico e drammatico e dei sopracuti del soprano leggero; la meravigliosa elasticità, rotondità, bellezza e duttilità vocale; le agilità di cristallo; i trilli spontanei e fluidissimi; l’intensità drammatica dell’espressione; la nobiltà dell’accento… Dopo Maria Callas c’è un solo soprano, vanto dell’Italia, che possa essere accostata all’ardente spagnola: Maria Dragoni. Tre Marie, per un’unica costellazione sfavillante.

La settima edizione del Premio Internazionale Tito Schipa di Ostuni, che sarà in ricordo di Daniela Dessì, vedrà premiata una sua cara amica: Maria Dragoni. Il Cielo a volte scende a farci visita. E’ quel che succederà la sera di Mercoledì 16 agosto 2017 nel Chiostro San Francesco della Città Bianca.

NOTE

(1) “Maria Dragoni, nome d’arte di Maria Bianca Anna Dragoni (Procida, 22 dicembre 1958), è un soprano italiano.

Biografia

Anni ’70 – ’80

Ha iniziato lo studio del canto all’età di sedici anni al Conservatorio Licinio Refice di Frosinone con Maria Alòs, moglie del noto pianista Arnaldo Graziosi, in seguito si è perfezionata con la duchessa Melina Pignatelli, Raffaele Passaro, Rachele Maragliano Mori, Rodolfo Celletti e Gina Cigna.

Nel 1977 entra a far parte del coro della RAI di Roma, mentre l’anno successivo canta con Ester Casas alcuni duetti di Brahms in diretta radiofonica dall’auditorium della RAI del Foro Italico. Nel 1981, diretta da Ottavio Ziino, canta Casta Diva al Concorso ”Vincenzo Bellini” di Caltanissetta dove riceve il «Premio speciale Maria Callas»; l’11 novembre 1983 vince in eurovisione dal Foro Italico il Concorso “Maria Callas” della RAI, dove presenta arie tratte dal Pirata e dalla Norma.

Debutta il 4 ottobre 1984 al Teatro Pergolesi di Jesi nel ruolo di Imogene nel Pirata di Bellini, affiancata da Rockwell Blake, mentre l’anno seguente è già al San Carlo di Napoli dove prosegue le recite di Sonnambula iniziate da Edita Gruberova (interpolando nel rondò finale di Amina un fa sovracuto tenuto) e interpreta Il Flaminio di Pergolesi, ruolo che riproporrà quello stesso anno anche al festival di Wiesbaden.

Nel 1986 debutta Norma a Sassari accanto all’Adalgisa di Martine Dupuy e riprende il Pirata al Teatro Massimo di Palermo, mentre nel 1987 canta Poliuto a Montpellier e ritorna a Napoli dove affianca Ghena Dimitrova in Norma interpretando Adalgisa e ripropone il Pirata.

Nel 1988 esordisce al Teatro alla Scala nel ruolo di Fenena nel Nabucco ed è la prima italiana dopo sessant’anni (da Bianca Scacciati e Tina Poli-Randaccio), a rivestire di nuovo il ruolo della principessa Turandot, prima a Nancy e in seguito al festival di Ravenna.

Nel 1989 è Aida allo Sferisterio di Macerata (dove ritorna l’anno successivo col Trovatore) e canta nel Guillaume Tell di Rossini al Théâtre des Champs-Élysées.

Anni ’90

Nel 1991 debutta al Teatro dell’Opera di Roma col Don Giovanni e a Strasburgo con Semiramide, mentre nel 1992 canta Bohème a Napoli e Don Carlos all’Arena di Verona con Bruna Baglioni. Nel 1993 canta Norma a Napoli e Venezia e prosegue le recite della Vestale di Spontini alla Scala (in apertura di stagione), l’anno successivo interpreta Norma all’Arena di Verona con Chris Merritt e Martine Dupuy (riprendendo il titolo belliniano nell’anfiteatro dopo quasi venti anni dalle ultime recite).

Nel 1995 è Norma a Zurigo, nel 1996 torna a Nancy e a Parma con Ernani e canta Il corsaro a Torino e Napoli. Nel 1999 è Turandot a Livorno con Dimitra Theodossiou e prende parte al Teatro Pergolesi di Jesi alla prima esecuzione moderna dell’opera Ines de Castro di Giuseppe Persiani nel ruolotitolo scritto su misura per gli straordinari mezzi vocali di Maria Malibran.

Anni 2000

Nel 2000 canta La Gioconda e Turandot a Tokyo, Norma a Savona, Catania e Sassari, l’anno successivo è di nuovo all’Arena di Verona con Aida accanto all’Amneris di Bruna Baglioni. Nel 2002 canta Tosca a Toronto e Taormina. Nel 2003 debutta Turandot a Torre del Lago, che ripropone nel 2004, ed è Lady Macbeth a Linz.

Nel 2005 ha eseguito in concerto nella sala Glinka-Kappella a San Pietroburgo le arie di Farinelli, così come erano state scritte dal fratello Riccardo Broschi per le capacità leggendarie del celebre castrato. Nel 2006, in diretta in mondovisione, ha eseguito l’oratorio Petros enì di Antonio Pappalardo per festeggiare i cinquecento anni del Vaticano. Nel 2007 canta Aida a Damasco, Turandot a Toulon e debutta al Teatro Quirino di Roma nello Schauspieldirektor di Mozart (Madame Herz), dove ha la possibilità di sfoggiare nuovamente il fa sovracuto tenuto.

Nel 2008 debutta Cavalleria rusticana, riprende Turandot a Torre del Lago (l’evento è stato inciso su disco per celebrare i centocinquant’anni della nascita di Giacomo Puccini) e canta in anteprima mondiale a Lampedusa nella Trabaccara di Pappalardo.

Nel 2009 festeggia i venticinque anni di carriera con concerti e una serie di Norme in Romania e in Italia. Nel 2011, per ricordare i duecentodieci anni della nascita di Vincenzo Bellini, ha cantato Norma in tournée in Sicilia diretta dal maestro Alberto Veronesi.

Nel 2012 debutta al Teatro Carlo Felice di Genova il ruolo di Laura Spoto in un’opera contemporanea di Marco Betta, Che fine ha fatto la piccola Irene?, tratta da un romanzo di Andrea Camilleri, ed è Turandot a Varna.

Il 28 luglio 2013, per il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, ha debuttato in Traviata, che riprenderà al Teatro romano di Benevento il 7 agosto: la recita sarà registrata su DVD per la casa discografica Kikko Music.

Ha cantato da principio nei maggiori Teatri del mondo tra i quali la Scala di Milano, il San Carlo di Napoli, l’Arena di Verona, Coven Garden di Londra, Royal Albert Hall, Erode Attico di Atene, collaborando con i maggiori direttori come Carlo Maria Giulini, Riccardo Muti, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Bruno Bartoletti, e con registi di prestigio come Liliana Cavani, Pier Luigi Pizzi, Mauro Bolognini, Dante Ferretti, Gabriella Pescucci, Marisa Fabbri, Werner Herzog, Aldo Reggiani, Enrico Stinchelli. Vocalità e personalità interpretativa Dotata di una voce morbida, duttile, agile, di straordinaria ampiezza ed estensione (dal re grave del contralto profondo al fa sovracuto tenuto) e sorretta da un’eccellente preparazione tecnica, si è imposta come soprano drammatico d’agilità dallo stile misurato e aulico.”

(https://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Dragoni)

(2) “Dotata inizialmente di una voce di contralto «scura, calda e tonda», grazie allo studio indefesso acquisì il controllo di una vocalità poliedrica dal volume e agilità ragguardevoli; la Malibran cantava abitualmente in una tessitura compresa tra il sol naturale grave e il mi naturale sovracuto (sol2 – mi5) ma era capace di scendere al re grave (re2) e svettare al fa sovracuto (fa5), abbracciando un’estensione di oltre tre ottave, qualità che le permise di alternare ruoli di contralto, mezzosoprano, soprano centrale (Semiramide, Norma, Amina) e persino da tenore (Otello, Gualtiero).

I difetti che le imputavano erano alcuni suoni centrali velati e occasionali durezze nel settore acuto, mentre era molto ammirata per la potenza e corposità delle note basse.”

(https://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Malibran)

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La serata della VII Edizione del Premio Internazionale Tito Schipa avrà inizio alle ore 21.
Prima della premiazione di Maria Dragoni canteranno quattro giovani promesse: il soprano Giulia Palma, il tenore Luigi Antonio De Lorenzo, il baritono Andrea Scigliuzzo e il basso-baritono Alessio Quaresima Escobar.

Tornerà a esibirsi sul palcoscenico del Chiostro San Francesco il tenore Paolo Spagnuolo.

Al pianoforte la Maestra Alessandra Corbelli.
Presenteranno Tiziana Pecoraro e Ferdinando Sallustio.
Il Premio Internazionale Tito Schipa (http://www.premiointernazionaletitoschipa.com), ideato e diretto artisticamente da Joe Fallisi, è organizzato dall’Associazione di volontariato “Nel vento” (cfr. https://www.premiointernazionaletitoschipa.com/index.php/it/nel-vento).


P. S.: Rosa Ponselle, la “Caruso in gonnella”, fu una cantante meravigliosa, dalla voce vellutata e nobilissima. Pure di lei se è esistita (se esiste) un’erede, questa è Maria Dragoni. Anche l’anima di Rosa sarà tra il pubblico ad applaudire la sua conterranea che ha saputo portare alta nel mondo la bandiera del canto bello italiano.

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Ostuni mercoledì 16 agosto 2017

Spettacolo

Nel Chiostro di Palazzo San Francesco la settima edizione del Premio “Tito Schipa”

Questa sera, a partire dalle 21, il Chiostro ospiterà la manifestazione musicale, ideata e diretta dal tenore Joe Fallisi, che celebra i talenti del belcanto

LA REDAZIONE

Questa sera, mercoledì 16 agosto, avrà luogo, all’interno del Chiostro di Palazzo San Francesco, la settima edizione del Premio Internazionale Tito Schipa, ideato e diretto dal tenore Joe Fallisi e organizzato dall’associazione di volontariato “Nel Vento”.

Quest’anno, nell’edizione dedicata a Daniela Dessì, indimenticabile soprano scomparsa prematuramente nell’agosto dell’anno scorso, sarà premiata una sua cara amica, Maria Dragoni.

Nata a Procida nel 1958, Maria Dragoni ha cantato nei maggiori teatri del mondo, dalla Scala di Milano al San Carlo di Napoli, dall’Arena di Verona al Coven Garden di Londra, diretta dai più grandi direttori d’orchestra come Riccardo Muti, Lorin Maazel, Zubin Mehta e Carlo Maria Giulini. Prima dell’assegnazione del premio a Maria Dragoni, si esibiranno tre giovani promesse del canto: il soprano Giuliana Palma, il tenore Luigi Antonio De Lorenzo e il baritono Andrea Scigliuzzo. Mentre tornerà ad esibirsi nel Chiostro San Francesco il tenore Paolo Spagnuolo. La serata inizierà alle ore 21 e sarà presentata da Ferdinando Sallustio e Tiziana Pecoraro.

Il Premio Internazionale Tito Schipa ha premiato nelle scorse edizioni Fabio Armiliato (2011, I edizione), Nicola Martinucci (2012, II edizione), Daniela Dessì (2013, III edizione), Inès Salazar (2014, IV edizione), Claudio Sgura (2015, V edizione) e William Matteuzzi (2016, VI edizione).

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